Il teatro si trasforma in una milonga e la vicenda shakespeariana prende vita a ritmo di tango. La trama è fedele a quella originale: Iago infuriato per non aver ricevuto la nomina a luogotenente, offerta invece a Cassio, intesse una subdola vendetta, innestando falsi pensieri nella mente di Otello su una potenziale relazione clandestina tra Desdemona (moglie di Otello) ed il suo fidato Cassio.
«In questa dimensione emotiva di densa e scura vitalità – dice il regista – vedo radicarsi molto bene i temi e la patologia della vicenda, famosa nell’ immaginario popolare come dramma della gelosia, ma meglio definibile come dramma dell’invidia. È questo infatti il sentimento velenoso che accende e alimenta il motore della tragedia».
Le fogge degli abiti e le acconciature richiamano gli anni 30, ma «la sfida dello spettacolo – continua Navone – è togliere la tragedia dal contesto geografico shakespeariano, per riproporla in una dimensione atemporale». Con il tango, da Gardel a Piazzolla, danzato da diversi gruppi di tangueros. Regia di Massimo Navone, coreografie di Marcella Formenti, scenografia di Elisabetta Gabbioneta. Protagonisti, nei ruoli principali, Marco Maccieri, Giovanni Rossi, Sara Bellodi, Cecilia Di Donato, Giusto Cucchiarini e Luca Mammoli.
L’Otello di Navone balla il tango al Tieffe Teatro:
Otello – Ancora un Tango ed è l’ultimo…
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